sabato 14 agosto 2010

Ciambella morbida al limone

Una strana estate...
Non si può proprio dire di sentirsi in piena estate e prossimissimi al ferragosto... almeno è così per chi, in questi giorni, si trova nel nord d'Italia.
L'aria è fresca, a certi momenti piove, in altri tuona, a piccoli sprazzi ricompare il sole... Le temperature non corrispondono a quelle estive abituali. La notte dormiamo con le finestre chiuse e la copertina di cotone. In fondo non ci dispiace, è un passaggio più dolce alla prossima stagione, ma speriamo che sia davvero così, nessuno può garantirci che il caldo, quello che più non sopportiamo, sia prossimo e magari tra qualche giorno rimpiangemo queste insolite temperature...
E' ben noto che il clima condiziona e modifica il nostro modo di alimentarci; il desiderio di avvicinarci a cibi leggeri, freschi ed estivi è piuttosto modificato in questo momento. Mi spiego meglio: non si sente tanto il desiderio di appagare il nostro palato a cucchiaiate di gelato, siamo troppo infreddoliti ed io personalmente ho ancora in mente di trascorrere qualche pomeriggio sul mio terrazzo per confermare di sentirmi ancora in estate, e .... guardate un po' cosa mi è venuto in mente di preparare...

Ciambella morbida al limone
semplice semplice


Il bollitore è sul gas...il the fra un po' verrà pronto e con il giallo limone (che ricorda il sole d'estate) e l'azzurro delle tazze (che ci rammenta quello di un cielo estivo) ci facciamo una bella merenda autunnale in terrazzo... Intorno è proprio tutto grigio e a noi poco importa...

La ricetta

300 gr. di farina
300 gr. di zucchero
3 uova
150 gr. di burro
1 bustina di lievito per dolci
la scorza grattugiata di un limone
180 ml. di latte

Con le fruste amalgamare zucchero e uova, aggiungere il burro precedentemente ammorbidito, la farina e la bustina di lievito. Sentirete sotto le fruste la necessità di aggiungere il latte, fatelo a poco a poco man mano che mescolate...terminare con la scorza di limone grattugiata...io ci aggiungo anche un mezzo limone spremuto perchè il limone voglio sentirlo veramente !!!
...Infornare a forno preriscaldato a 200 gradi e poi controllare finchè non sia ben dorato e a prova di legnetto da spiedino asciutto...Buona merenda!!!


(In questa foto un raggio di sole che ha pensato bene di sparire subito per far posto ad un acquazzone!!!)




giovedì 24 giugno 2010

O l z q u i r l . . . Ovvero: caccavella a forma di stella, a cosa servirà mai ?

Con queste immagini partecipo al contest "Caccavella amore mio" di Ammodomio


Questo strano utensile da cucina tipico delle popolazioni germaniche è finito in casa mia in uno dei tanti "déplacements" di mia madre.
Alsaziana d'origine (guai a darle della tedesca) e residente in Puglia da oltre 60’anni, aveva il "vizio" di rientrare nella sua regione di origine ogni 3x2, con relative soste presso le figlie, in tutto 5 femmine, disseminate in diverse città della penisola, o presso i parenti francesi residenti nella sua patria.
Con il marito al suo fianco i 2000 km. li macinava tutti lei alla guida della sua inseparabile Wolkswagen...E poi non bisogna darle della tedesca?
"Ma l'Alsazia è francese!!!" sostiene severamente, anche se nella sua terra, occupata durante l’ultima guerra dai tedeschi e in antichità soggetta alle invasioni degli Allemanni, parlano ancora oggi, lei compresa, un "patois" (dialetto-pronuncia patuà) che è tutto tedesco!
Tornando all'oggetto ritrovato, il come sia capitato da me è molto semplice: negli infiniti spostamenti, oltre che con i normali bagagli, mia madre viaggiava con tutta l'utensileria utile a fare marmellate, sciroppi, gelatine e liquori, e in ogni dove sostasse iniziava a produrre quantità industriali di questi prodotti caserecci (comunque ottimi!!!). Tutta la frutta di stagione reperibile nel circondario, negli orti, nei boschi o in collina, diventava di suo dominio. Da me, sulle colline dell’Oltrepo ad esempio, raccoglieva secchiate di more, naturalmente tutta vestita con il suo immancabile abbigliamento molto “cool”: scarponi, calzettoni, calzoni corti militari, guantoni, bastone e cappello a mo' di "Dinamite Bla"....
O ancora come in Haute-Savoie, dove razziava (e perchè no!?) tutti i ribes che ornavano il recinto del giardino della zia Fernande mentre echeggiavano le bestemmie di mio zio che vedeva invasa la cucina di pentoloni (e non solo) e continuava a borbottare che sicuramente era migliore e più conveniente quella del supermercato oltre che a costare meno fatica.
Un bel giorno, stanca di trasportare tutto l'ambaradan occorrente per la confezione delle sue marmellate, mamma decise di rifornire di attrezzi utili tutte le case del parentado in cui sostava prima di raggiungere il suo paesello natio...ed è così che mi ritrovo setacci, pestelli, frustini, barattoli e coperchi, ma anche bottiglie ancora pieni di liquori dai mille colori...
Ora mamma sta per compiere gli 86 e non viaggia più, ma con suo marito di appena 91 anni, confeziona ancora marmellate nella sua abitazione di Taranto...Se vi trovate a passare, portatele pure tutta la frutta che volete, albicocche, ciliege, arance, o ancor meglio fichi e mele cotogne che sono il suo fiore all'occhiello, e lei in quattroequattrotto la trasformerà in gelatina o in marmellata, mentre mio padre sarà intento a sistemare i vasi sterilizzati da travasare e tappare... In cambio vi restituirà "solo” un vasetto o al massimo due se proprio risulterete simpatici. Beati loro hanno sempre un bel da fare!!!

Mi sono persa come sempre e dimenticavo di definire l'utilità dell'attrezzo che, oltre l’uso che ne faceva mamma per setacciare e rimestare la frutta in cottura, può servire anche per minestre (schiacciare patate, legumi, ortaggi) o per legare gli ingredienti dei dolci...una sorta di Mixer sbattitore, frullino manuale, per montare o ancora amalgamare sostanze liquide a quelle più dense.

Io non mi cimenterei MAI a fare marmellate, non fosse altro che ne ho fin sopra i capelli!!!
CONSIGLI UTILI: - utilizzare solo esclusivamente in cucina!!! non usatelo per cavare occhi come suggeriva qualcuno...;-)))) al massimo per degassare lo champagne, necessariamente in coppa, sempre che l'accostamento vi garbi!!!
Con queste immagini partecipo al contest "Caccavella amore mio" di Ammodomio

sabato 10 aprile 2010

Un volo per tante colombe


 Anche se un po' in ritardo, voglio comunque unirmi a questa splendida iniziativa che mi ha incuriosito sin dall'inizio e che ho seguito con molta ammirazione.
Un gruppo di blogger, trascorso un anno dal terremoto di L'Aquila, ha voluto far conoscere i prodotti di un'azienda storica, Sorelle Nurzia, trovatasi in difficoltà in un territorio tutt’ora disastrato. L'intento è stato quello di promuovere  l'azienda e i suoi prodotti anche fuori dal suo ambito tradizionale...non ho dubbi su quanto il tutto sia ben riuscito.


«Non mangia che colombe l'amore, e ciò genera sangue caldo, e il sangue caldo genera caldi pensieri e i caldi pensieri generano calde azioni, e le calde azioni sono l'amore.»
William Shakespeare

Questa frase di W. Shakespeare ha fatto sì che riflettessi su quanto la colomba, simbolo della pace, sia stata infinitamente raffigurata nelle opere d’arte di artisti di ogni tempo, oltre che motivo di inspirazione per scrittori e poeti.
E di arte ne è colma la mia esistenza. Solo guardandomi intorno ritrovo questo simbolo anche nelle opere di Stefano e mi sembra carino dedicarle a questo volo.
"Le colombe sono il simbolo della pace e l'amore non può che nutrirsi di pace..."

Una dedica per le Sorelle Nurzia

In volo arrivò la mamma portando un cibo ludico
Stefano Bianco / 13 maggio 2009

Il gioco ironico di questa immagine ben si adatta a questa circostanza, a questo impegno di solidarietà, a questo scambio di calde azioni, tanto da invogliarmi a mostrare un’altra opera in cui la colomba, così come il ritorno all’arca di Noè, si ripeta ancora una volta, come simbolo della vita e della terra, in questa fontana a cui tengo in particolar modo.

Fontana leone mangiapiedi


Quest'opera, sicuramente meno ironica della precedente, si fa forte dei contenti simbolici della continuità, e lì dove un leone simboleggia l'aggressività e l'avversità, la colomba è salva per il suo volo...
Un "caldo" augurio a tutti, alle Sorelle Nurzia, alle 99 Colombe, alla mia amica Ornella, con tanta simpatia...


venerdì 9 aprile 2010

Il Cavaliere


Ecco ci siamo........

...sono riuscita a dare un minimo di impostazione a questo blog, cosa che mai avrei immaginato di ritrovarmi a fare...Sarà stata la simpatia di una cara amica che, con il suo grande entusiasmo, mi ha convinto a lasciare indietro il timore di non capirci granché...Eppure un grafico dovrebbe essere all'altezza di ben altro. Ma noi grafici di altra generazione, per quanto abbiamo già da tempo abbandonato rapidograph, squadrette, taglierina e Cow gum, non vorremmo tenere più del dovuto gli occhi puntati su monitor e le mani su mouse e tastiera...per non parlare poi di ciò che accade nel nostro "lato B".
Insomma non se ne può più fare a meno, la tecnologia avanza per ogni professione e pare che anche per il tempo libero sia inevitabile.
Cosa combinerò in questo blog?...sinceramente non lo so....Potrei iniziare a parlare di me e del mio lavoro, della famiglia, della gatta, delle mie origini per metà meridionali e per l'altra francesi, di cucina, di arte, o delle piccole parentesi che mi concedo per scrivere qualche poesia e brevi episodi che riaffiorano con gli anni dalla mia memoria...

Il momento è solenne...

 
 
Il Cavaliere
 
 
Se dicessi che ho postato la prima cosa che mi è venuta in mente... direi una grossa bugia...
La verità è che da un po' di giorni mi ritorna in mente questa fotografia, o meglio, è da un po' che mi sono accorta di quanto tempo sia trascorso da quando rimasi incantata davanti a questa scultura: "Il Cavaliere". Furono forse le luci, la grande vetrina, i primi giorni di un autunno che si prospettava tutto nuovo nel suo procedere, a modificare un percorso che avevo sognato tutto diverso?

Mi ero da poco trasferita a Milano per lavorare in uno studio di pubblicità e da pochissimo avevo iniziato a frequentare Stefano, quando, quella sera, girando con la sua mercedes d’epoca per la città, mi portò davanti ad un noto albergo in Largo Augusto. Ma non si maligni, era per farmi “ammirare” una sua opera.

E grande fu la sorpresa, una vera meraviglia; i miei occhi iniziarono a scorrere su quelle pietre così ben assemblate, sul basamento e gli inserti in ferro imbullonati, su quell'insieme materico così maestoso; beh insomma, devo proprio ammetterlo, di quella visuale ricordo ancora i brividi sulla pelle, gli stessi che mi prendono quando ascolto una bella musica. Sarà stato il clima giusto di quella serata o il mio amore per l'arte, o forse lo sguardo tenero e soddisfatto di Stefano, a fare in modo che...scattasse la scintilla?...

  E di scintilla in scintilla ...mi pare che inizi ad avere le idee un po’ più chiare di cosa farne di questo blog........