venerdì 25 novembre 2011

Tarte aux fruits secs


fTarte aux fruits secs - FOTO 1

Sembrerà un po’ prestino, ma come dire “ci portiamo avanti “, giusto qualche ideuzza per le festività natalizie e poi perché no…questo è per me in assoluto il mese della frutta secca, da me tanto adorata…:-))))

INGREDIENTI Per una tortiera Ø 28 cm.
350 gr di pasta brisée (la trovi QUI)
15 noci
15 nocciole
150 gr. di fichi
150 gr di datteri
150 gr di uva passa
1 buccia d’arancia candita
3 uova
3 cucchiai di zucchero
200 ml di panna
½ bicchiere di latte

PROCEDIMENTO
Stendere la pasta brisée e rivestire la tortiera.  Foracchiare il fondo con una forchetta.
Tagliare i fichi, i datteri e la scorza di arancio a dadini. Aggiungere l’uvetta e nocciole e noci grossolanamente tritate. Mescolare il tutto e poggiora sulla tarte.

FOTO 2

Battere le uova con lo zucchero, aggiungere il latte, la panna e versare sulla frutta secca.

foto 4

Volendo, con gli avanzi decorare la parte superiore e mettere in forno caldo 180°-200° per 40 minuti. 

foto 5

Si può mangiare tiepida ….

FOTO 6

FOTO 7

Con questa torta partecipo “frettolosissimamente” 


al contest
del Calendario del mese di dicembre
di 
AMMODOMIO


(Il banner per la partecipazione
è nella colonna a destra)




Altre foto della tarte le trovi su Flickr


mercoledì 23 novembre 2011

FRITTELLE DI PATATE


Non mi capita spesso di friggere.......

Frittelle di patate foto 1

se non per le normali patatine a fiammifero e le cotolette alla milanese, ma ogni tanto uno strappo alla regola soprattutto per i ragazzi (evidente scusa) bisogna pur farla no? Ed allora una ricettuzza veloce veloce fatta in una grigiastra giornata di nebbia (oggi per fortuna c’è il sole) da mangiare insieme ad un secondo di carne, magari per evitare il primo piatto, come ormai si usa fare nelle famiglie dove si va sempre un po’ di fretta e si cucina all’ultimo minuto.

Ecco le dosi per la quantità che vedete in foto :
750 gr. di patate
3 uova
3 cucchiai di latte
3 cucchiai di farina 00
3 cucchiai di pecorino grattugiato
Erba cipollina
Prezzemolo
Sale
Olio per friggere che usate abitualmente

foto 4

Grattugiare alla Julienne le patate pelate, lavate e asciugate. Unite in una terrina la farina, il pecorino, il sale, il latte, le uova, l’erba cipollina e il prezzemolo tritati.

foto 11

Mescolare bene gli ingredienti fra loro e friggere in olio bollente da entrambe le parti prelevando il composto a cucchiaiate dalla terrina. Asciugare bene in apposita carta e servite ancora ben caldo.

foto 18

Ovviamente le mie si sono raffreddate un attimino per posare davanti all’obiettivo ;-P ... ma anche passandole qualche minuto in forno per scaldarle sono rimaste lo stesso buonissime e per una volta ho soddisfatto i gusti di tutti…(al marito non ho detto che contenevano il formaggio pecorino):-//

Con questo post partecipo al contest di 

Pane e olio 
TUTTO PATATE


(Il banner di partecipazione è nella colonna più a destra)








Altre foto delle mie patate fritte le trovate in QUI 


martedì 15 novembre 2011

Flamiche aux endivies


FOTO 1 logo

Acc… appena ho iniziato a preparare la flamiche, mi sono resa conto di non avere la macchina fotografica a disposizione. E’ sempre contesa fra me e mia figlia. Le ho telefonato di corsa e, per quanto presto possa aver fatto a rientrare, la tarte era già bella e pronta da un po’; fin qui poco male, era la luce che mancava “poi”!!!! 
Beh, un paio di scatti sono riuscita a recuperarli comunque ed il risultato non mi sembra neanche malaccio, quindi accontentiamoci per questa volta ;-)

L’indivia, in Italia, al contrario dei francesi, è poco utilizzata, ed invece andrebbe consumata maggiormente perché contiene un sacco di buone proprietà: è ricca di calcio, ferro, sali minerali, fosforo e di oligoelementi, in particolare selenio, antiossidante che protegge le cellule dall’invecchiamento. Il rapporto tanto potassio/pochissimo sodio le conferisce proprietà diuretiche. Inoltre, è ricca di fibre e di vitamina A.

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Per preparare questa flamiche occorrono:

INGREDIENTI per una tortiera Ø 28 cm.


400 gr. di pasta brisée (la mia la trovi QUI)
150 gr di pancetta magra
100 gr. di emmental (o gruviera) grattugiato alla Julienne
5 indivie
2 uova
2 dl. di panna da cucina (se preferite sostituite la metà con yogurt naturale)
1 limone
un cucchiaio di olio extra
sale q.b.


PROCEDIMENTO:


Rivestite lo stampo con la pasta brisée (questa volta l’ho lasciata un po’ più spessa per sorreggere il contenuto abbondante) e foracchiatela con la forchetta.
Lavare, asciugare e tagliare a pezzetti le indivie. Far rosolare la pancetta in piccoli pezzi nel minimo di olio possibile, ancor meglio senza, il grasso della pancetta si scioglie in fretta e secondo me non ha bisogno di olio. In una larga padella far stufare le indivie con l’olio e la spremuta del limone. Toglierle dal fornello quando svanisce tutto il liquido e lasciare raffreddare.
Nel frattempo sbattere bene le uova, aggiungere la panna, l’emmental, la pancetta, infine le indivie ed aggiungere un po’ di sale.
Tutto il composto va sistemato all’interno della pasta in tortiera e, se volete, decorate con gli eventuali ritagli.
30 minuti è il tempo che occorre per la cottura in forno caldo a 200°

FOTO 2

À la prochaine fois….

Intanto con questa "ricettina" 
partecipo per il "Pies and Tarts" 
del nuovo giveaway MARTHellati ! 
di Arabafelice in cucina:





Tutte le mie foto potete ritrovarle qui



giovedì 10 novembre 2011

Salmone in crosta (Saumon en croûte) . . .

o come altro si potrebbe chiamare?

foto 4

foto 9

Ho preparato questi due insoliti “pesci” giusto per variare e divertirmi un po’, ma forse vanno bene per una bella cenetta intima di un sabato sera (magari senza i figli), o in compagnia di un paio di amici.

INGREDIENTI:

300 gr di pasta brisée o di pasta sfoglia (la mia brisée la trovate QUI)
100 gr. di salmone affumicato
100 gr. di spinaci
150 gr. di ricotta
1 uovo 
Qualche fettina di porro
Qualche fettina di cipolla
Un cucchiaio d’olio extra vergine
½ bicchiere di vino bianco
1 tuorlo per la doratura

PROCEDIMENTO:

Lasciare rosolare nell'olio le fettine di porro (5-6) con quelle di cipolla (2-3). Sfumare con il vino e coprire per far sì che cuociano e non brucino. Aggiungere gli spinaci spezzettati grossolanamente e lasciare cuocere aggiungendo ½ bicchiere d’acqua (brodo no!) sempre con il coperchio. A metà cottura aggiungere il salmone e mescolare fino a che non schiarisce ed il liquido assorbito.
Togliere dal fuoco e lasciare raffreddare. Intanto sbattete l'uovo con le fruste fino a renderlo chiaro, aggiungete la ricotta e pochissimo sale (facoltativo, ricordatevi che il salmone è già salato di suo) e continuate con le fruste a mescolare.
Ora procedete a stendere la pasta e a darle due forme grossolane di pesce, più due forme sempre simili, ma più piccole, che serviranno a coprire le precedenti. Consiglio di sistemare le forme maggiori su di un foglio di carta da forno, così una volta pronte saranno più facili da trasportare per la cottura.
Mescolare al composto preparato quello nel tegame raffreddato e, amalgamato il tutto, stenderlo nelle forme grandi calcolando uno spessore libero nel contorno per  rivoltare la pasta e saldarne la parte superiore; così come si fa per una qualsiasi torta salata chiusa. Saldate i bordi dei pesci aiutandovi con un pennello e il tuorlo diluito con un cucchiaio di latte. Utilizzate il restante tuorlo per spennellare tutta la parte superiore dei due “finti salmoni”.

foto 1

Come potete vedere nella foto, non sono stata troppo precisa questo perché già per altri motivo sono costretta a fare la "perfezionista" ed almeno in questo tento di essere più “estemporanea”… 
Poggiate ora le due “sagome” nella  leccarda (che brutta parola :-/) del formo e lasciatele cuocere al centro di esso a 180° per 30-40 minuti o fino a doratura completa.

foto 8

Insomma, la descrizione è stata lunga, ma vi garantisco che si perde solo qualche minuto in più rispetto ad una normale torta.  

Non mi resta che aggiungere che con questa "ricettuzza" 
partecipo al contest di  Fujiko 
nel blog "La ricetta della felicità" 
"CAPOLAVORI DA GUSTARE" 

Categoria SALATI 
Il mio primo contest: non perdetelo!



Altre mie foto potete trovale QUI


martedì 1 novembre 2011

Tartelettes aux marrons (crostatine alle castagne)


FOTO 12


Orbene, questo è un mio antico ricordo: quando si avvicinava il periodo del giorno dei morti, nella mia casa, quella della mia infanzia, venivano immancabilmente sistemati superbi, bellissimi, rigonfi crisantemi in un vaso di cristallo e messi in bella mostra in salotto. Era un’evidente provocazione di mia madre contro l’usanza (tutta italiana) di commemorare i defunti con questi bellissimi fiori. A chi entrava in salotto, e notava con terrore il vaso di fiori, lei subito rintuzzava spiegandone con sarcasmo il significato e traendone una sottile personale soddisfazione.
In effetti il crisantemo in Cina ed in Corea è il fiore dei festeggiamenti, addirittura dei matrimoni;  in Giappone è il fiore nazionale. Il nome deriva dal greco chrysós e ánthemon e significa letteralmente “fiore d'oro” ed è infatti associato a valenze assolutamente positive di vita e felicità. Credo che solo in Italia, venga usato per un così diverso motivo.
Ho scoperto solo ultimamente che il crisantemo arrivò in Europa dal Giappone, approdando prima in Olanda nel 1668  senza propagarsi nel nostro vecchio continente.
Più tardi, nel 1789, arriva in Francia dalla Cina e dopo qualche anno eccolo in Italia e….indovinate dove? Nell’Orto Botanico di Pavia, ed infatti risale al 1795 la prima notizia di fioriture di crisantemi in Italia. 
Scoperto questo mi sono domandata: “e perché mai proprio qui è nata la cultura del fiore per i defunti? 
Sarà perché il cimitero della città è giusto a qualche centinaio di metri dal noto Orto Universitario pavese? Certo è che mi piacerebbe davvero scoprirlo ;-)”

FOTO 4

Adesso però sono curiosa di sapere se effettivamente un fiore così candido ha impressionato qualcuno nel mio bizzarro abbinamento con queste festose Tartelettes che ho preparato per Tutti i Santi…

FOTO 19

Trovo che questi candidi fiori siano delicatissimi e molto sciccosi (sarà per una questione di abitudine) così come delicato e molto sofisticato è il sapore di questa combinazione di creme che ho trovato sul mio ricettario Alsaziano, ma che ho modificato per renderle più leggere. 

Procedo nella spiegazione per una decina di tartelettes:

INGREDIENTI:
250 gr. di pâte sablée (la mia la trovi QUI)
Crema di castagne
Crema pasticcera
Panna fresca da montare 250 cl.

Come preparare la crema di castagne:

INGREDIENTI:
500 gr. di castagne
½ litro di latte
125 gr di zucchero vanigliato
10 cl. di panna

PROCEDIMENTO per la crema di castagne:
Sbucciare le castagne (cercatevi il sistema meno faticoso ;-)
Farle cuocere in ½ litro di latte con lo zucchero vanigliato fino a che il non si riassorba tutto il liquido. Passare con il passaverdura. Aggiungere la panna e ripassare la seconda volta con il passaverdura.

Come preparare la crema pasticcera, la mia la trovate QUI o QUI

Preparare le tartelettes stendendo la pasta sablée negli stampi e cuocerli in bianco a 180° per 10 minuti + 5 normalmente (finché non raggiungono la giusta doratura)
Lasciateli raffreddare. Io li ho preparati il giorno prima, come anche la crema di castagne.
Riempire le tartelettes con la crema di castagne per un centimetro circa di spessore. Decorare poi con il sac à poche (come più vi pare) utilizzando la crema pasticcera alternata alla panna montata   
 ;-)))))… 
Poi mi direte………………….


FOTO 16



E con queste partecipo al contest "CAPOLAVORI DA GUSTARE" nel blog "La ricetta della felicità" di Fujiko


Categoria DOLCI
Il mio primo contest: non perdetelo!





Tutte le altre foto le trovate delle tartelettes le trovate qui